Seui

Seui
Seui, panorama centro storico (foto di Giuseppe Deplano, giornalista, copyright © 2010 - riproduzione riservata).

mercoledì 12 giugno 2013

Le feste campestri a Seui, una suggestiva estate tra fede e tradizione

Ogni anno, la stagione estiva a Seui è allietata da una miriade di iniziative e di sagre campestri che si svolgono nel suggestivo centro, nel cuore della Sardegna. La prima festa campestre che sabato 8 e domenica 9 giugno 2013 ha aperto l’Estate Seuese è dedicata a SAN CRISTOFORO. Questa sagra, tra le più antiche in Sardegna, si svolge nella suggestiva chiesetta risalente ad un periodo precedente al XIV° secolo, sulle pendici meridionali del massiccio del monte Tonneri. Immersa in un fitto bosco di noci e nocciuoli, a sud dell’abitato, sorge la seicentesca chiesetta dedicata a SANTA LUCIA, alla quale si intercede per ottenere le grazie nella cura di malattie agli occhi. I festeggiamenti in suo onore si svolgono sabato 6 e domenica 7 luglio 2013. La festa dedicata alla MADONNA DEL CARMELO (o del "Carmine", come viene comunemente chiamata dai seuesi), in programma da venerdì 19 a domenica 21 luglio 2013, è la più importante fra le sagre che si tengono durante l'estate seuese. La chiesa si trova in località "Arcuerì", a circa nove chilometri dal paese. La sua edificazione risale ai primi anni ’20 del secolo scorso, allorché i seuesi, molto devoti alla Beata Vergine del Carmelo, dopo una sanguinosa rissa che si svolse alla festa del Carmine” di Elini, decisero di edificarle un tempio nel proprio territorio. L’ultimo giorno della Festa, la domenica, è dedicato a SANT’EFISIO, la cui statua accompagna nel tradizionale carro la Vergine del Carmelo con Gesù bambino e San Simone. Nel primo fine settimana di agosto Seui festeggia SAN SEBASTIANO. La chiesetta dedicata al martire è situata nell’omonima località, in pieno bacino carbonifero (Corongiu), a circa due chilometri dall'abitato. Edificata alla fine del secolo scorso, si trova accanto ai ruderi del tempietto più antico, risalente al 1652-1655, che venne edificato per voto dopo una ennesima pestilenza che aveva risparmiato la comunità seuese. Nella stessa chiesetta da qualche anno, unitamente a San Sebastiano, viene festeggiata anche SANTA BARBARA, patrona dei minatori. Nel territorio di Seui, in località “Santu Perdu”, nel cuore dell’oasi di Montarbu, sorgeva un'altra chiesetta, dedicata a San Pietro, le cui tracce si sono perse attorno al XVIII° secolo. Sino alla fine degli anni ’50 a Seui, nella chiesetta di Santa Lucia, veniva festeggiato anche San Basilio Vescovo. Nella seconda metà degli anni ’70 si registrarono alcuni tentativi tesi a riprendere questa festa tradizionale che però non ebbero seguito. (Giuseppe Deplano, copyright © 2013 – riproduzione riservata)

giovedì 11 aprile 2013

Musei a Seui, l’Antiquarium Ecclesiastico della Parrocchia

Ideato e allestito nel maggio del 1998 dall’attuale parroco, don Giuseppe Sanna, l’Antiquarium Ecclesiastico della Parrocchia di Santa Maria Maddalena di Seui costituisce un’importante colonna culturale dell’offerta museale di questo centro nel cuore della Sardegna. Infatti, Seui conta altre sei strutture museali: la “Palazzina Liberty”, la “Casa Farci”, il “Carcere baronale spagnolo”, la “Galleria civica”, “Sa Domu de’ sa Maja” (facenti parte del sistema comunale del “Percorso museale monumentale Sehuiense”) ed il “Centro visite con mostre permanenti” del Parco di Montarbu. L’Antiquarium custodisce in massima parte statue, paramenti, libri, stendardi e oggetti di uso liturgico che nei secoli sono stati donati dalla popolazione alla Parrocchia. Attualmente per motivi di spazio è esposta solamente una parte dell’intero patrimonio. Tra questi una ventina di statue di Santi ed una interessante collezione di paramenti sacri, alcuni risalenti al ‘600. Non mancano alcuni crocifissi, diversi pezzi di argenteria liturgica, campane, libri antichi e manoscritti recanti processi atti di compravendita e donazione alla Parrocchia. Tra i pezzi più preziosi e di particolare valore storico e artistico spiccano la statua lignea di San Pietro (fine ‘500) e la campana del 1690 recante l’iscrizione: “Esta campana est de S. Pedro de Seui”. Ambedue provengono dall’antica chiesetta campestre dedicata all’apostolo di Cristo, oggi scomparsa, che sorgeva nella località omonima nel cuore del Parco di Montarbu di Seui. Oggi, in attesa di una più adeguata sistemazione, l’intera collezione è ospitata nella sagrestia della Parrocchia e nell’attigua ex-sala cinematografica della “Casa del fanciullo”. Per visitare l’Antiquarium Ecclesiastico di Seui è necessario rivolgersi alla Casa parrocchiale, via del Redentore 4, tel. 0782.5390200. (Giuseppe Deplano, copyright © 2013 – riproduzione riservata)

lunedì 11 marzo 2013

Seui, alla scoperta dei riti della Settimana Santa: “Su Scravamentu”

La “Settimana Santa” anche per la Comunità Seuese viene da sempre vissuta con una profonda fede ed un partecipe stato d’animo ai vari riti che da secoli caratterizzano questo periodo importantissimo per il cattolicesimo. Nel nostro paese il rito più sentito è sicuramente “su Scravamentu”, la deposizione del Cristo dalla croce che ogni venerdì santo si celebra in numerose chiese della nostra isola. Questa tradizionale manifestazione di fede sembra sia stata introdotta in Sardegna dalla chiesa greca, durante il periodo di influenza bizantina (533 – 900 d.C.). Dopo una lunga parentesi, durata diversi lustri, a Seui si rinnova questa sacra rappresentazione, secondo gli stessi rituali che oltre novant’anni or sono ne avevano caratterizzato la prima edizione. Infatti il primo “Scravamentu” data 1919, quando venne introdotto dall’allora parroco don Giuseppe Mancosu. Per diversi decenni la sua celebrazione subì una interruzione. Ma nel 1981, grazie all’interessamento dell’allora parroco, don Dino Bisi, ed alcuni seuesi la tradizionale manifestazione di fede è ripresa. Rinvangando nella memoria, oltre alla ricostruzione dei costumi, copie fedeli degli originali andati purtroppo perduti, sono state riscoperte anche le stesse preghiere. La rappresentazione si svolge nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena. Sull’altare maggiore viene allestito un palco, dominato da una grande croce in legno col Cristo inchiodato. Il rito inizia con la celebrazione della Via Crucis, un’ora dopo il tramonto del sole. Quando si giunge alla dodicesima stazione, quella della morte di Gesù, salgono sul palco i discepoli Nicodemo, Giuseppe D’Arimatea, Simone il Cireneo e l’Apostolo Giovanni, con le loro vesti variopinte e preceduti da una coppia di angeli. Il momento che viene vissuto con più intensa commozione e partecipazione dalla folla dei fedeli è sicuramente quando Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo estraggono i chiodi dai polsi e dalle caviglie e levano la corona di spine dal capo del Cristo. Deposto dalla croce, la statua del Salvatore viene avvolta in un sudario candido e presentata alla madre. Al termine della cerimonia il simulacro viene deposto su una lettiga e accompagnato dall’Addolorata viene portato in processione per le vie del centro storico. (Giuseppe Deplano, copyright © 2013 - riproduzione riservata)